War Cemeteries of WWII

 

  1. Premesse e presentazione.
  2. Il Censimento
  3. Lo stile e l’approccio
  4. Proposta di divulgazione 
  5. Finanziamenti
  6. Storie future
  7. Sull’autore

Premesse e presentazione.

La Seconda Guerra Mondiale ha attraversato l’Europa lasciandosi dietro una gigantesca scia di vittime. Tracce di questa enorme follia sono manifeste in alcuni luoghi come i campi di concentramento o i memoriali.

Ma un’altra traccia è stata lasciata sui luoghi dove si è compiuta: nei cimiteri di guerra e di battaglia. Qui riposano i ragazzi arruolati, coscritti, forzati, edotti, coartati, vittime di ideologie che li hanno portati a morire lontano da casa.

Da questi luoghi nasce il mio progetto, che non è un vero è proprio documentario di classificazione e censimento, bensì un percorso dal sud al nord Italia, nei luoghi la cui bellezza contrasta con la tristezza degli eventi, accanto allo scorrere della vita quotidiana.

Questo progetto ha la connotazione di pellegrinaggio fotografico. 

Nell’aprile del 2003 mi ritrovai per una combinazione fortuita al cimitero del Commonwealth di Coniale, nella valle del Santerno: soldati inglesi, scozzesi, qualche sudafricano.

Conoscevo la storia dei duri combattimenti nella linea Gotica e della difficoltà che gli Alleati avevano riscontrato nell’attraversare gli Appennini dal settembre del 1943. Ma essere in quel dolce luogo, così pulito e curato, incastonato nella dolcezza delle colline del Mugello, davanti a quelle 281 lapidi allineate e disposte in maniera ordinata, mi ha scosso le viscere e mi ha turbato profondamente. 

Lo stesso giorno ho scoperto che un altro cimitero era nei dintorni, al passo della Futa. Un cimitero di soldati tedeschi.

Il pomeriggio di Aprile era fresco e ventoso. Le nuvole si inseguivano nella rinascita della natura. La primavera nel Mugello, dopo la neve e l’inverno rigido, assume forme di tripudio e di colore uniche. La collina davanti al passo della Futa era illuminata da un sole caldo. 

Avevo fretta di entrare e guardare quel posto. Ho fatto le scale a due a due e ho percorso il viale. Superato il muro di recinzione mi sono trovato davanti ad uno spettacolo che mi ha lasciato senza parole.

30.683 ragazzi tedeschi riposano in 12 ettari di terreno.

I nomi scolpiti in 16.000 blocchi di pietra.

Ho iniziato così non un progetto fotografico, ma un pellegrinaggio, un cammino lungo, difficile per la scarsità delle informazioni e per il pathos della storia. Ho studiato luoghi e battaglie, scoperto libri e cartine, ma soprattutto ho salutato tanti ragazzi.

2 – Censimento.

I cimiteri del Commonwealth raccolgono i caduti di una battaglia che è avvenuta nei dintorni, quindi sono dislocati nelle zone dei combattimenti. Sono tipicamente di ridotta estensione, nascosti, con piccoli memoriali e piccoli monumenti ai caduti.

Tedeschi, Italiani, Francesi, Polacchi e Americani raccolgono i soldati caduti durante una intera campagna e questi cimiteri sono quindi di dimensioni piuttosto imponenti.

Due grossi cimiteri di guerra Americani, a Nettuno e a Firenze, raccolgono i caduti delle campagne in Italia: gli sbarchi in Sicilia, Salerno, Napoli, e sulle coste laziali, riposano a Nettuno.

I caduti della linea Gotica riposano a Firenze.

Si è a conoscenza di alcuni caduti che riposano in cimiteri civili o in piccole cappelle, ma si è scelto qui di limitare il censimento ai cimiteri con almeno 50 caduti, per un totale di 66 cimiteri sul suolo italiano.

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Cartina dei cimiteri visitati:

3 – Lo stile e l’approccio

La narrazione documentaristica punta all’oggettività utilizzando gli strumenti in maniera neutrale anziché creativa (stessa macchina fotografica, stessa ottica, stesse condizioni di luce e stesse inquadrature/punto di vista), richiamando l’origine della fotografia come strumento di catalogazione scientifica. In questo caso invece si è  scelto di seguire non una neutrale registrazione di luoghi, ma il filo storico della salita degli alleati da sud a nord. Non si indaga la complessità dei dettagli e degli sviluppi della guerra, ma l’uguaglianza nella follia della morte, ancora più evidente dalle diversità dei vari luoghi della memoria. 

Infatti i cimiteri sono differenti – anche molto differenti : per tipologia (cimiteri di guerra e di battaglia), per struttura (la morte e l’onore sono rappresentati secondo le diverse infrastrutture culturale dei diversi popoli e ovviamente secondo gli esiti finali della guerra), perché le battaglie sono state tutte differenti, così come i momenti e i luoghi in cui sono avvenute, e sono differenti le motivazioni di ciascuno schieramento e persino di ogni soldato.

E tuttavia la percezione dello spreco di vite è identico, assoluto, definitivo, in tutti i cimiteri visitati.

In questa mia ricerca documentale uso la fotografia come mezzo espressivo principale, preferendo immagini scattate in digitale, a colori, con identica post-produzione e nessun ritocco o modifica degli elementi presenti. 

La saturazione dei colori è minima.

Le inquadrature d’insieme sono tutte in bolla.

Gli elementi importanti del cimitero, come la struttura, la pianta, la croce, l’altare, vengono inquadrati sempre nel medesimo modo.

Per i cimiteri di costruzione differente (come il polacco di Montecassino e quello tedesco di Caira) dove la pianta circolare, che gira intorno ad una collina, non permette una vista d’insieme, ho scelto immagini il più ampie possibili.

Lo stile compositivo delle immagini resta coerente perché i luoghi sono diversi, la tragedia è identica. 

 

 

 

4 – Proposta di divulgazione

PUBBLICAZIONE CARTACEA

“Formato landscape”

  • dimensioni 33×30 cm;
  • doppia facciata;
  • alta qualità fotografica;
  • alcune immagini stampate su doppia pagina;
  • capitoli divisi in base allo svolgimento temporale della Guerra in Italia, completi di cartine geografiche con la posizione dei cimiteri sul territorio.

 

“Formato pocket”

  • dimensioni 13X18 cm;
  • doppia facciata;
  • media qualità fotografica;
  • indirizzi e coordinate gps.

Distribuzione:

  • principali catene editoriali; 
  • librerie fotografiche;
  • negozi specializzati;
  • musei e spazi dedicati alla ricordo e divulgazione della Storia

PUBBLICAZIONE DIGITALE

e-Book

  • fruibile su smartphones e tablets
  • può essere facilmente distribuito negli oltre 150 Paesi in cui vi è iTunes e può usufruire di promozioni sullo store Apple. 

Website – War-Cemeteries.com 

online dal 2003 e viene costantemente aggiornato con le immagini e le informazioni dei cimiteri che vengono censiti.

5 – Finanziamenti

Il progetto è fino ad ora autofinanziato.

Di seguito le Commissioni che stiamo contattando per patrocinio:

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6 – Storie future

Normandia, Bretagna e sud della Francia, Romania, Danimarca, e anche in India,  sono stati visitati cimiteri nel corso di questi anni;  una grande quantità di materiale è già stata raccolta. 

L’obiettivo futuro è infatti quello di continuare il pellegrinaggio fotografico anche in altri Paesi.

7 – Sull’autore:

Andrea Simeone.

Nasce a Napoli, nel 1975. Scrive e fotografa. Il suo primo romanzo, Recinto di Porci, é stato pubblicato da Pequod nel Novembre del 2007.

La sua ricerca fotografica parte dalla fotografia di strada e dalla ricerca in bianco e nero, dalla casualità delle combinazioni plastiche, dalla strada; e si sviluppa nel colore dei reportage e della fotografia creativa, e viene scelto da Franco Fontana fra i migliori suoi allievi.

Nei suoi lavori sono fondamentali l’analisi e la critica sui moderni canoni di bellezza, sulla politica dell’infelicità, toccando la pura fotografia di ricerca, fino ad arrivare al pellegrinaggio fotografico sui cimiteri di guerra e sui luoghi della memoria.